(IT) Lessico Interiore


Di Giulio Burresi (Siena, Italia).
1519: a questa data risale il primo documento sull'ideazione del cantiere del pavimento del Duomo di Siena, un unicum nella storia dell'arte europea. La decorazione fu progettata da Domenico Beccafumi, pittore, scultore sia in legno sia in bronzo, architetto e incisore senese. Secondo l'immagine che nel 1568 lo storiografo e artista Giorgio Vasari rilascia, Beccafumi è un modello per gli artefici in cerca di gloria civica e nobilitazione sociale. Con Vasari, la storia artistica, percepita da sempre come una pratica esclusivamente meccanica, diventa degna delle arti liberali. Nonostante guerre ed epidemie, letterati ed artisti collaborano -come provano i contatti di Vasari- con storici e scrittori di professione in tutta la penisola. Aiutano lo storiografo a comporre un'opera monumentale, concepita nella Roma di papa Alessandro III Farnese, pubblicata a Firenze nel 1550 e ampiamente rivista nel 1568, quando sono mutati fatti storici e sociali. Molti studi sono stati pubblicati sulla storia dell'arte vasariana ma nessuno ha analizzato come il pavimento del Duomo di Siena assuma un valore centrale nella storiografia artistica del Cinquecento, attraverso un lessico che Vasari deve inventare, mutuandolo dalla retorica, dalla letteratura e dal linguaggio parlato dagli artisti. Tali influssi nascono da un marcato cosmopolitismo di intellettuali e artefici, in un momento di grande fioritura culturale delle corti d'Italia. Questo impegno dura lo spazio di pochi anni -almeno fino al 1527- quando il Sacco di Roma porta alla diaspora degli artisti dall'Urbe. Questa crisi sociale e politica provocò una reazione positiva: la diffusione della grande arte italiana in Europa.